Spaceman, il film Netflix con Adam Sandler, promette un’avventura fantascientifica ricca di introspezione e riflessione. Tuttavia, l’esecuzione non riesce a raggiungere le ambizioni, lasciando lo spettatore con un senso di delusione e apatia.
Trama e Sceneggiatura:
La storia segue l’astronauta Jack Kincaid (Adam Sandler), inviato in una missione di riparazione solitaria su una navicella spaziale. Durante il viaggio, Jack si confronta con ricordi del suo passato e con la solitudine dell’isolamento spaziale. La sceneggiatura, però, fatica a sviluppare questi temi in modo coinvolgente, spesso cadendo in dialoghi banali e cliché narrativi.
Regia e Aspetti Tecnici:
La regia di Johan Renck, pur non disprezzabile, non riesce a dare vita all’atmosfera cupa e introspettiva che il film sembra voler evocare. La CGI, seppur discreta, non brilla e alcune scene d’azione risultano poco convincenti.
Interpretazioni:
Adam Sandler offre una performance equilibrata, alternando momenti di drammaticità a sprazzi di ironia. Tuttavia, il suo personaggio non risulta mai completamente sviluppato e la sua solitudine non riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Il cast di supporto, pur composto da nomi noti come Carey Mulligan e Paul Dano, è poco utilizzato e non lascia il segno.
Considerazioni Finali:
Spaceman si rivela un film deludente, con una trama poco avvincente, una sceneggiatura debole e una regia che non riesce a dare vita alle sue ambizioni. L’unica nota positiva è la performance di Adam Sandler, che comunque non basta a salvare il film dalla mediocrità.
Punti Deboli:
- Trama prevedibile e poco originale
- Sceneggiatura banale e ricca di cliché
- Mancanza di ritmo e di tensione narrativa
- CGI non all’altezza
- Personaggi poco sviluppati
- Atmosfera poco coinvolgente