Chi ha bambini in casa e cerca di crescerli con la passione del cinema è sempre alla ricerca di bei film da proporre. Quando i classici finiscono, o si vuole passare semplicemente una serata in leggerezza, entra in gioco lo sconfinato catalogo delle piattaforme. La guerra dei nonni sembra rispondere in pieno a questa esigenza, ma non fatevi trarre in inganno, se non avete alternative riguardate un film che vi è piaciuto!
Trama
Due nonni si ritrovano per una settimana a badare ai tre nipoti in assenza dei genitori, fuori per lavoro. Mentre Gerri, il nonno materno, vive in famiglia, il consuocero Tom non è mai stato presente e piomba per caso nelle loro vite. Ognuno cercherà di prevalere sull’altro, facendo di tutto per accaparrarsi la benevolenza dei nipoti. Oltre a questa linea narrativa c’è veramente ben poco, a parte qualche situazione di contorno utile a generare gag (o meglio, a provare a farlo) e a creare i presupposti per il più classico dei guai utile a far riflettere i protagonisti sul loro egoismo.
Regia e sceneggiatura
La parola d’ordine è banalità. I due nonni sono un ex falegname inquadrato e preciso, e un avventuriero che ha girato il mondo senza legarsi a niente e nessuno. Mentre il primo rifila ai nipoti una routine pacata e salutare, il secondo propone programmi eccitanti e junk food. Le gag si basano su equivoci e situazioni viste e riviste, come il corteggiamento di una giovane vicina (ovviamente contesa tra i due), una lezione online di pilates (Tom che fa finire Gerri col collare ortopedico), e lo stesso Gerri che finge di essere al passo coi tempi grazie ai suggerimenti di un amico per mezzo di un auricolare (indovinate un po’? Esatto, finirà col ripetere frasi incoerenti col contesto!). Il momento di redenzione arriva dopo il più classico ritrovamento della nipote più grande che si era allontanata di casa per uscire col fidanzatino ribelle! E sì, anche qui si scoprirà che il ragazzo ribelle è un bravo ragazzo con qualche problema. Che colpo di genio! La sceneggiatura è piatta e prevedibile, anche la regia non offre nessun elemento interessante; probabilmente l’aspetto più innovativo si trova in un paio di inquadrature eseguite con l’ausilio di un drone!
Interpretazioni
Gli attori principali sono volti noti del cinema nostrano. Gerri è interpretato da Vincenzo Salemme, e troviamo Max Tortora nei panni di Tom. Entrambi non escono mai dal loro tipico personaggio, risultando meno incisivi del solito. Il che è tutto dire. Nel resto del cast troviamo attori non propriamente famosi, come Luigi Luciano (meglio noto come Herbert Ballerina), Bianca Guaccero e Luca Angeletti, probabilmente il più accreditato, al netto dei due protagonisti.
Pro
- Dopo un po’ finisce
Contro
- Infinitamente banale
- Gag trite e ritrite
- Umorismo non efficace
- Eccessivamente stereotipato
- Assenza di ritmo
- Esiste
Conclusioni
È un film che preferirei non aver visto. Di solito riesco a farmi piacere i “film per famiglie”, perché mi immedesimo nei bambini che guardano qualcosa che li fa sentire un po’ più grandi e iniziano ad affrontare tematiche più serie che nei film per bambini, ma stavolta ho notato che nemmeno su di loro faceva presa, e nemmeno a loro è piaciuto minimamente. Forse ha avuto almeno l’utilità di dimostrare che stanno iniziando ad avere buon gusto per il cinema!
Voto: 1/10