Chi ha amato Shantaram, il romanzo di Gregory David Roberts, ha sicuramente sognato di vederlo trasposto sullo schermo. I diritti erano stati acquisiti da Johnny Depp e la Warner Bros, ma la produzione si era rivelata troppo costosa. Fortunatamente, Apple TV è riuscita a dare la luce al progetto con una serie TV sulla propria piattaforma. Purtroppo, la serie è stata cancellata dopo una sola stagione, perché la risposta del pubblico non è stata sufficiente, paragonata ai costi affrontati. Ma il prodotto, al netto delle valutazioni economiche, è meritevole?
Trama
Il protagonista, Lin Ford, è evaso da un carcere australiano. Il suo vero nome è Dale Conti, ma abbandonerà ben presto la sua identità così come il suo passato per immergersi completamente nella sua nuova vita in India. Grazie all’amicizia che nasce con Prabhu, un indiano che incontra al suo arrivo a Bombay, vive in una baraccopoli dove diventa il medico degli abitanti del posto. Conoscerà diversi personaggi, che lo porteranno ad avere contatti con esponenti della criminalità organizzata locale, e a dividersi tra intenzioni nobili ed intenti crudeli. troverà l’amore in Karla, e una guida spirituale in Khader Khan, e Il viaggio che compirà sarà più interiore che per le strade caotiche di Bombay.
Regia e sceneggiatura
La serie TV scorre bene, in modo gradevole, anche se il ritmo non è sempre alto. La trama è comunque avvincente e ricca di colpi di scena, alternati sapientemente a riflessioni interiori e dialoghi filosofici. I personaggi sono ben caratterizzati, e si notano delle evoluzioni nel corso dei 12 episodi. Purtroppo, il fatto che la serie sia stata cancellata lascia l’amaro in bocca perché alcuni aspetti sono stati volutamente lasciati in sospeso, con una base che era solida per un seguito, soprattutto conoscendo gli sviluppi del libro.
Aspetti tecnici
La produzione è molto curata, i costi sono stati sicuramente alti anche per le location scelte (è stata girata prevalentemente in Thailandia) e gonfiati dal periodo di pandemia in cui sono state effettuate le riprese. Fotografia e costumi riescono a rendere molto bene l’atmosfera esotica; anche la luce è ben utilizzata per enfatizzare le differenze tra le scene e gli ambienti.
Interpretazioni
Il cast è costituito prevalentemente da attori non molto noti, ad eccezione del protagonista Lin, interpretato ottimamente da Charlie Hunnam (Sons of Anarchy, Papillon, The Gentlemen – il film), che riesce a calarsi bene e mettere in mostra in tutti i vari aspetti rappresentati dal suo personaggio. Tra gli altri attori, i più rilevanti sono Shubham Saraf (Prabhu), Antonia Desplat (Karla) e Alexander Siddig (Khader Khan). Mentre il primo è assolutamente nella parte, i restanti recitano purtroppo in un modo troppo piatto, nonostante i loro personaggi possano avere sfaccettature più variegate di quelle che loro riescano a far trasparire.
Considerazioni finali
Credo che Shantaram sia una serie che merita di essere vista, soprattutto da chi non ha letto il libro, o non ha intenzione di farlo. Perché riesce sia a intrattenere sia a far riflettere, e racconta uno scorcio di una vita e di un mondo che sono difficilmente immaginabili da chi non conosce la storia del protagonista e la cultura in cui si immerge. Ricordiamo che il romanzo da cui è tratta la serie è ispirato alla vita dell’autore, e che molti eventi raccontati sono realmente accaduti! Siamo nel campo delle serie TV cancellate per motivi economici, ma che avrebbero meritato almeno una stagione in più. Peccato!
Punti di forza
- Ambientazione esotica
- Trama intrigante
- Mix di azione e spunti di riflessione
- Tratto da un romanzo di successo
- Tecnicamente molto valido
Punti deboli
- Cancellata dopo la prima stagione
- Alcune interpretazioni sottotono
- Ritmo non sempre coinvolgente
